Assunzione della Vergine


(olio su tavola 212x159 cm).


Cristofaro Faffeo

Secolo XVI (inizio prima metà).

In tale opera il pittore umbro, pur condizionato dagli schemi del Perugino fin nella ambientazione paesaggistica, mostra una tenue propensione verso gli esiti di Pinturicchio. Nell’opera, infatti, è possibile trovare chiari riferimenti al dipinto destinato all’altare maggiore della Cattedrale di Napoli, commissionato al Perugino. Confrontando le due tavole è possibile osservare come l’autore, oltre la presenza della figura del committente, abbia sostituito la doppia fila di angeli musicanti con un unico gruppo disposto sullo stesso registro, abbia eliminato le teste angeliche incluse nella cornice della mandorla e abbia trasformato la veduta collinare in un paesaggio marino. Pertanto, l’autore si colloca nell’ambito degli artisti meridionali maggiormente inclini alle suggestioni umbro-romane, tra i quali merita indubbia attenzione il pittore Cristoforo Faffeo.


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