Molto probabilmente la tavola era collocata sull’altra maggiore dalla chiesa di san Giovanni di Dio di Salerno. Risulta tagliata nella parte inferiore, sì da lasciare supporre che al disotto della figura della Vergine con il Bambino fosse presente una zona riservata alle anime del purgatorio.
Dal punto di vista iconografico il dipinto si ricollega alla raffigurazione della Madonna del Carmine, data la presenza della stella posta sul manto azzurro, che è strutturato secondo lo schema che caratterizza il prototipo di riferimento, oggetto di particolare devozione in ambito meridionale.
L’ambito di appartenenza va sicuramente individuato nello sperimentalismo del tenero impasto da parte delle cerchie periferiche facenti capo al pittore di Maiori.