Davide danza dinanzi all’Arca Santa


(olio su tela 159x210 cm).


Carlo Rosa

Secolo XVII (prima metà).

Fondamentale nell’opera del De Rosa, che risolve attraverso un ancoraggio ancora naturalistico alcuni degli spazi principali della composizione, risulta il tentativo di presa diretta della scena in primo piano, bloccata come un’istantanea che focalizza gli ignudi e lo sgozzamento rituale dell’agnello, oltre alla contrapposizione di Davide con l’arpa alla figura femminile che suona il cembalo. Sullo sfondo, chiaro richiamo della facciata di Palazzo Reale di Napoli, che testimonia la presenza del pittore nella capitale del Viceregno, circoscrivibile al 1643.La presenza degli ignudi su ambo i lati che introducono alla scena sacra rivela una matrice caravaggesca, rivisitata attraverso il filtro Battistelliano, di cui partecipa soprattutto la figura danzante di Re Davide, dalle carni macchiate di scuro nelle parti contrapposte all’azione luministica.


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