Le due opere mostrano caratteri profondamente diversi per il lungo intervallo cronologico che intercorre fra i due dipinti: in Angolo di Ravello l’artista restituisce l’immagine con soffuse sfumature, mentre in Cetara la linea si sofferma incisiva sui volumi delle caratteristiche case.
La figura di Manfredi Nicoletti acquista un posto di rilievo, in quanto i suoi interessi culturali lo spingono a porsi una visione più ampia, portando lo sguardo oltre la soglia della scuola napoletana della quale i Costaioli si sentono, per certi aspetti, filiazione.